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Frequentando il Fediverso, è possibile che vi sia sfuggito che su TikTok si sono tenuti i primi TikTok Book Awards UK and Ireland.

Quindi, ecco il breve riassunto di chi ha vinto per ogni categoria (qua se volete la versione estesa):

Best Independent Bookshop - Portobello Bookshop, Edinburgh

BookTok Book Of The Year - Honey & Spice di Bolu Babalola

Best BookTok Revival - Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen

Best Book to End A Reading Slump - Everything I Know About Love di Dolly Alderton

Best Book I Wish I Could Read Again For The First Time - Heartstopper Volume 1 di Alice Oseman

BookTok Author of the Year - Holly Jackson

BookTok Creator Of The Year - @edenvicttorria

Ho delle sensazioni contrastanti riguardo a queste iniziative (un po' come i libri dell'anno di Goodreads, che hanno sempre avuto anche il problema di essere molto USA-centrici), perché se da una parte è interessante sapere quali sono i libri più chiacchierati (e quindi mettere in evidenza l'aspetto più sociale della lettura), dall'altra il piacere della lettura è eclettico e va dove lo porta il momento, anche da un libro misconosciuto che non ci farà guadagnare compari di discussioni post-lettura.

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«L'African Book Fair, organizzata da Soma Nami Books, è stata un enorme successo! Tenutasi dall'1 al 5 agosto presso la McMillan Memorial Library di Nairobi, in Kenya, l'evento ha visto una massiccia partecipazione di oltre 5.000 persone provenienti da varie parti del mondo.

Con l'esposizione e la vendita di libri provenienti da oltre 50 Paesi africani, la fiera è stata un punto di riferimento per la celebrazione della letteratura e della cultura africana. La fiera comprendeva un'incredibile collezione di 10.000 libri e oltre 2.000 titoli di diversi generi e autorǝ, con sconti fino al 50%.

Ə partecipanti hanno avuto l'opportunità di esplorare un'ampia gamma di opere letterarie, dalla narrativa alla saggistica, dai romanzi contemporanei alle opere storiche e alle raccolte di versi. La fiera mirava a promuovere non solo ǝ scrittorǝ affermatǝ ma anche i talenti emergenti, offrendo loro una piattaforma per presentare le proprie opere.»

Continua su Brittle Paper.

[-] [email protected] 2 points 1 year ago

Sono d'accordo solo in parte: è vero che molta monnezza letteraria acquista fama grazie alla visibilità datale dalle recensioni negative, quindi ci sta chiedersi prima di esprimere un'opinione negativa se è il caso di farlo. Nel caso di quel libro retrogrado e omofobo penso di sì perché non è stato scritto da un Signor Nessuno (e ce ne sono purtroppo diversə, basta fare un giro nell'autopubblicazione o in piccole e tristi CE per rendersene conto), ma da un tizio che non solo ricopre una carica pubblica, ma che è autorizzato all'uso delle armi per la difesa della popolazione. A me sembra importante iniziare a mettere in chiaro (anche se fatto senza troppa convinzione) che certe posizioni non sono compatibili con l'esercizio di una qualunque carica pubblica, visto che nell'ambiente militare certe idee sono belle vive e radicate.

[-] [email protected] 2 points 1 year ago

Se intendi per bambinə, mi vengono in mente i libri di Francesca Pardi: ti consiglio di fare un giro sul catalogo della CE Lo Stampatello, che è focalizzata proprio sulle tematiche LGBTQIA+ per l'infanzia.

Se intendi per adultə, ci sono diversi libri, ma è un tema che non ho mai approfondito tramite la saggistica: Le famiglie omogenitoriali. Teorie, clinica e ricerche di Nicola Carone e Omogenitorialità a cura di Alexander Schuster mi sembrano dei buoni titoli, ma non li ho letti, quindi prendi il consiglio con le pinze!

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«Nella vita di un lettore esistono pochi piaceri la cui purezza possa rivaleggiare con quella di una spassosa recensione negativa. Nell’esistenza dello scrittore, invece, la sensazione che provocano è quella di un dolore insopportabile. Dopo la demolizione del suo lavoro firmata da Parker, A.A. Milne non scrisse mai più un altro Pooh “stravagante”, perché per lui la parola stessa, “stravagante”, era diventata “disgustosa”. Dopo il commento sulle sue “banali idiozie”, Keats si tolse ossequiosamente di mezzo. “Spazzato via da un articolo”, scrisse lord Byron.

Nella vita letteraria di oggi soddisfazioni del genere sono sempre più rare. Aprendo la sezione delle recensioni letterarie ci sono ottime probabilità di leggere scrittori che descrivono reciprocamente le proprie opere con termini come “lirico”, “brillante”, “profondo”, laddove in passato era più facile incontrare epiteti come “noioso” e “idiota”.

Nelle pagine delle recensioni emerge quella che uno scrittore ha definito l’inflazione endemica dei giudizi positivi. Un giornalista del sito BuzzFeed ha perfino annunciato che la sezione dedicata ai libri non avrebbe più pubblicato recensioni negative. Una splendida notizia per gli scrittori (e le loro madri) in tutto il mondo, non c’è che dire. Molto meno per i lettori. Il mondo della letteratura potrà evitare di piangere per i poeti feriti dalle recensioni negative, ma dovrà fare i conti con la morte della cosiddetta stroncatura.»

Continua su Internazionale.

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«Rispetto agli Stati Uniti, il Giappone pubblica quasi il 40% in più di libri pro capite. Il Giappone ha anche più case editrici degli Stati Uniti, nonostante abbia meno della metà della popolazione statunitense.

In breve, la maggior parte dei libri pubblicati in Giappone non viene tradotta. Se si considerano i dati del Publisher's Weekly Translation Database, nel 2019 sono stati pubblicati in inglese solo 24 libri giapponesi tradotti (esclusi manga e light novel). Nello stesso anno, il Giappone ha pubblicato ben 71.000 libri!

Escludendo i manga e le light novel, nel periodo 2018-2022 sono stati tradotti in inglese in media 30 libri giapponesi all'anno. Si tratta di un aumento rispetto alla media di 25 di dieci anni prima. Quindi ogni anno vengono resi disponibili in inglese più libri giapponesi... ma solo pochi di più.»

Continua su Unseen Japan.

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La Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera presentano un’opera illustrata per scoprire ciò che rende unico il Giappone. Dall’armonia della natura al rigore dei samurai, dalla sfavillante Tokyo alla spirituale Kyoto, dalla cultura dei manga all’arte della tavola.

Prezzo uscite: € 9,99

Prima uscita: 18 Marzo 2023

Piano completo dell’opera:

La ricerca della felicità - 18/03/2023
La perfezione della natura - 25/03/2023
Tokyo - 01/04/2023
L’arte della tavola - 08/04/2023
La cultura pop - 15/04/2023
La scienza della guerra - 22/04/2023
Arte, maestri e scuole - 29/04/2023
Arti marziali - 06/05/2023
L'ideale di bellezza - 13/05/2023
Kyoto - 20/05/2023
Il fascino dell'effimero - 27/05/2023
Tecnologia e progresso - 03/06/2023
Il culto dell'imperatore - 10/06/2023
Il senso del vuoto - 17/06/2023
Ritualità quotidiana - 24/06/2023
Folklore e leggende - 01/07/2023
I misteri di una lingua - 08/07/2023
I luoghi del sacro - 15/07/2023
La terra della rinascita - 22/07/2023
Il mare, tra cultura e natura - 29/07/2023
Superstizioni e credenze - 05/08/2023
Moda e identità - 12/08/2023
Una geografia di isole - 19/08/2023
Il soffio degli dei - 26/08/2023
Il teatro e la maschera - 02/09/2023

Per altre informazioni vi rimando anche a AnimeClick.

Personalmente sto proprio pensando di prenderla, sembra molto bella.

Provo anche a fare danni citando [email protected] dove magari c'è gente a cui la collana interessa.

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submitted 2 years ago by [email protected] to c/[email protected]

Qualche anno fa in Giappone scoppiò la moda di avere una lontra domestica, al punto che - secondo questo articolo del National Geographic - le persone erano disposte a spendere migliaia di dollari per averne una. I profitti che si potevano fare vendendo le lontre erano così ghiotti che ǝ ricercatorǝ ritengono che venissero rubate dall'Indonesia, dalla Thailandia e da altri Paesi del Sud-Est asiatico per poi essere vendute come animali domestici.

Il problema è che le lontre non se la passano benissimo in natura, sia a causa dell'inquinamento sia per la caccia (dovuta sia alla loro pelliccia che a parti del loro corpo che si pensa abbiano poteri curativi), e nemmeno tanto bene in cattività: la riproduzione è difficile e devono ricevere tutta una serie di attenzioni e cure che non è facile dare loro, soprattutto se vengono tenute in casa.

Infatti, sono state dichiarate a rischio estinzione e in Giappone si lavora per reintrodurre le popolazioni di lontre negli ambienti che un tempo abitavano. Il lavoro è lento, ma fortunatamente ha avuto un certo successo.

Ma perché in Giappone ha preso piede la moda delle lontre domestiche e in generale si ama così tanto avere degli animali domestici esotici? Il WWF in Giappone ha provato a capirlo con una ricerca, che viene riassunta in questo articolo di Traffic.

«I risultati hanno rivelato che una persona su tre (33%) è interessata a coccolare animali esotici, mentre una su sei (17%) è interessata a tenerli come animali domestici. L'interesse per gli animali esotici è maggiore tra le persone più giovani.

Le ragioni più comuni per cui si desiderano animali domestici esotici riguardano i concetti di "kawaii (carino)" e "iyashi" (conforto), le stesse motivazioni che spingono a tenere animali domestici più comuni come cani e gatti. Inoltre, il 16% ha dichiarato che la rarità era un fattore importante nel desiderio di avere animali esotici.

È stata riscontrata una scarsa consapevolezza dei cinque rischi principali associati agli animali esotici. Uno sconcertante 68% ha dichiarato di sapere poco o nulla sulla potenziale diffusione di malattie infettive, sul benessere degli animali, sullo stato di pericolo di molte specie, sull'illegalità del commercio e sui rischi legati alle specie invasive.

Dopo essere stato informato di questi problemi, il 95% ha espresso preoccupazione e ha sostenuto la necessità di norme più severe. Circa il 60% ha considerato la questione delle malattie infettive come la più importante, seguita dal 18% che ha indicato come più importante il rischio per le specie in via di estinzione.

Nonostante questa apparente preoccupazione, però, il 25% ha comunque espresso interesse per gli animali esotici come animali domestici e il 14% ha espresso interesse a possedere animali esotici».

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Fantascienza e femminismi (lafalla.cassero.it)
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«Spesso si considera la fantascienza il genere dell’escapismo per eccellenza, dedicato al trasportare la mente de* lettor* lontano dalla vita quotidiana e tenerla incastrata in articolati mondi costruiti ad arte per coinvolgere. Nella sua storia, tuttavia, questo genere è stato spesso rivendicato dalle autrici femministe come mezzo ideale per raccontare la realtà con una prospettiva diversa da quella del romanzo realista, per la sua capacità di essere compiutamente e concretamente politico.»

Continua su La Falla

[-] [email protected] 0 points 2 years ago

È un e-commerce che permette di fare acquisti nelle varie librerie indipendenti d'Italia aderenti, ottimo se come me abiti lontano da ogni libreria e non vuoi acquistare da Amazon e affini. Drm Adobe vera bestia di Satana, spero che perlomeno venga presto sostituito da Readium LCP, che da un anno e passa che lo "maneggio" non mi ha mai dato nessun tipo di problema.

[-] [email protected] 0 points 2 years ago

Non mi stupisce questa storia, perché fa il paio con la mia esperienza. È il motivo per cui mi sono disiscritta a tutte le newsletter di tutti i vari store, tranne Bookdealer (che invia email abbastanza raramente e non con le offerte del periodo) e Bookrepublic (che non accetta l'acquisto di spazi promozionali). Ed è anche il motivo per cui i consigli di lettura dei personaggi 'blasonati' sono così bistrattati: alla centesima volta che mi consigli della monnezza, smetto di considerarti, perché evidentemente vuoi solo spacciarmi sterco per oro per far felice qualche casa editrice.

[-] [email protected] 0 points 2 years ago

Che meraviglia anche questa nuova comunità! Spero di poter dare qualche contributo interessante qui!💙

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submitted 2 years ago by [email protected] to c/[email protected]

La letteratura fantascientifica ha immaginato un futuro possibile attraverso l’energia pulita del “sole”, metafora di convivenza felice tra genere umano e natura

[...] George Orwell ci aiuta a indignarci, Philip Dick a dubitare del progresso tecnologico, William Gibson a capire che le nostre vite sono minacciate da simulazioni di cui non siamo consapevoli.

Ma chi ci aiuta a immaginare e costruire un futuro migliore? La differenza tra il populismo e una vera proposta politica o sociale è tutta qua: progettare qualcosa, partendo da ciò che non va nel sistema, per migliorarlo, evolverlo, anche smontarlo completamente. Ma pur sempre sostituendo il “no” della protesta, al “sì” che equivale alla proposta di qualcosa.

Il movimento Solarpunk è esattamente questo: letteratura fantascientifica che prova a immaginare un futuro possibile, utopistico e migliore di quello attuale. Non si ferma a dire ciò che non va. Ma si sforza di pensare un nuovo mondo. [...]

lasiepedimore

joined 2 years ago