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submitted 8 months ago by [email protected] to c/[email protected]

🌈 Dopo una lunga attesa, è uscito il secondo livello di PrivaSì.

💡 In questo livello, leggermente più avanzato, si comincia a mettere le basi per un cambio pragmatico di strumenti usati. A partire dai cookie, risolti con browser e estensioni, passando per negozi e mappe libere, fino ad arrivare a coprire tutte le connessioni di un dispositivo.

🎨 Ma non è finita qui, tra le novità del sito ci sono un nuovo tema completamente ripensato da zero, con un comodo indice dei paragrafi e tasti per l'articolo successivo e la revisione di quasi tutto il livello 1, sia della narrazione che degli strumenti consigliati. Buona lettura!

🔮 https://privasi.eticadigitale.org/indice/

P.S. fateci sapere cosa ne pensate qui nei commenti, sul nostro gruppo Telegram o compilando questo sondaggio

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submitted 9 months ago* (last edited 9 months ago) by [email protected] to c/[email protected]

Cos'è Etica Digitale

Etica Digitale è un gruppo volontario indipendente attivismo con l’intento di riportare la persona e i diritti al centro del dibattito tecnologico.

Ci occupiamo di diritti digitali, privacy e protezione dei dati personali, sorveglianza, software libero e commons, diritto alla riparazione e open hardware, impatto economico, sociale e politico del digitale e della tecnologia, trend tecnologici (come blockchain, social network, AI generativa) con una prospettiva critica. Le tematiche di cui è possibile parlare sono volutamente ampie perché ED è anzitutto un gruppo di attivismo che mira ad un cambiamento sociale e culturale.

Siamo attivi anche su altri canali sociali, trovate una lista a questo link. Se vi stiamo simpatichə, seguiteci! Per contatti con collaborazioni preferiamo la mail.

Abbiamo alcuni progetti all'attivo come Privasì, la guida accessibile alla privacy.

Dove posto cosa?

Queste sono solo delle linee guida e delle preferenze per tenere più ordinata questa istanza Lemmy, sentitevi liberə di fare come volete.

  • I post legati alla privacy in senso pratico e in particolare su software o servizi alternativi, per esempio se "è meglio Tutanota o Proton?" stanno meglio su [email protected]
  • I post strettamente legati all'informatica, per "esempio cosa significa il codice HTTP 418?", non vanno qui ma su [email protected]
  • I post sull'economia circolare possono andare qui se si parla di diritto alla riparazione, altrimenti o in crossposting su [email protected]
  • I post sull'intelligenza artificiale possono andare qui, sopratutto se non sono tecnici e se contribuiscono al dibattito culturale e sociale, in crossposting o in alternativa su [email protected]. Anche guide su come usare ( e non usare ) le AI generative sono accettate.
  • I post sulle criptovalute sono ok, sopratutto se sono post critici o comunque bilanciati. Invece verranno rimossi post che promuovano l'acquisto o l'investimento di qualsiasi criptovaluta. Siamo consapevoli che ci sono criptovalute come Monero che sono consigliate per la privacy, tuttavia non è questo lo spazio per discuterne, specialmente se viola la regola 6
  • I post sulla sorveglianza sul posto di lavoro possono essere pubblicati qui, in crossposting o in alternativa su [email protected]

Per una lista di comunità legate alla tecnologia rimandiamo a questo post. Il consiglio generale è che se un link è in tema, può arricchire o ampliare la visione di chi legge e magari un domani vorreste recuperarlo, allora pubblicatela pure qui. Preferiamo la qualità alla quantità, gli articoli lunghi a quelli brevi e vogliamo delle slow news per uno slow Internet.

Questa è una comunità aperta e inclusiva (anche) verso persone che non hanno un background STEM o informatico. E' estremamente importante per noi che ci sia un pubblico amplio, variegato e multiculturale, e che anche persone con background non-informatico contribuiscano al dibattito sulla tecnologia e i diritti digitali.

Regolamento

  1. Rispetto e cordialità sempre
  2. Niente troll
  3. Niente pubblicità
  4. Evitare di andare fuori tema nelle discussioni
  5. Evitare discorsi con sfondi politici o propagandistici che non siano strettamente correlati agli argomenti trattati
  6. No attività illegali
  7. Non importunare le e gli utenti in privato.

Note sulla moderazione

Lə amministratorə potrebbero pubblicare dei commenti per aggiungere un maggior contesto ad alcuni post. Un esempio


Questo non è un thread permanente, potrebbe subire modifiche in futuro

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submitted 16 hours ago by [email protected] to c/[email protected]

Probabilmente anche tu, come me, stai sperimentando una certa insofferenza nei confronti di Instagram. O quantomeno di quella parte di Instagram legata all’attivismo e che, forse, sta per arrivare al capolinea. Caroselli, spiegoni, reel. Continuiamo a fruirne ma siamo sempre più annoiati dalla politica espressa sui social. Al pari di una dose di anestetico, scorriamo il feed vedendo, interagendo, magari commentando. Ma sentiamo tutto questo sempre più distante. Perché questo stia succedendo, almeno secondo la mia personale opinione, ve lo racconto però dopo, alla fine di questa mail.

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submitted 2 days ago by [email protected] to c/[email protected]

Quanto è difficile cominciare a contribuire a Wikipedia? L'articolo di @violastefanello

Diventare uno dei volontari che modificano e arricchiscono l'enciclopedia digitale non è immediato, ma negli ultimi anni si è cercato di migliorare l'esperienza.

@eticadigitale

https://www.ilpost.it/2024/05/30/difficolta-volontari-wikipedia/

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submitted 6 days ago* (last edited 5 days ago) by [email protected] to c/[email protected]

Articolo molto interessante de ilPost che riporta un po' di indagini su quanto di internet e delle piattaforme "mainstream" sia opera di bot.

Il quadro è abbastanza sconfortante, pagine facebook che condividono immagini generate per attirare click, commenti fatti da bot, difficoltà nel capire se un contenuto è umano o meno, e milioni di persone prede inconsapevoli di queste tecniche, vittime di algoritmi che mettono questi contenuti spazzatura nei loro feed

Leggendo questo articolo non posso che essere felice per il fediverso, dove leggo e vedo contenuti di persone, grazie a moderatori che fanno un interminabile ed umanissimo lavoro di selezione.

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submitted 6 days ago by [email protected] to c/[email protected]

I padroni dei social media sono "i più grandi dittatori". L'allarme della giornalista premio Nobel per la pace

La giornalista Maria Ressa ha nominato Mark Zuckerberg ed Elon Musk durante un discorso al festival letterario Hay a Powys

Le piattaforme dei social media hanno la capacità di “cambiare il modo in cui ci sentiamo”, ha detto, il che a sua volta “cambia il modo in cui vediamo il mondo e cambia il modo in cui agiamo”.

@eticadigitale

https://www.theguardian.com/media/article/2024/may/27/social-media-bosses-are-the-largest-dictators-says-nobel-peace-prize-winner-maria-ressa

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submitted 1 week ago by [email protected] to c/[email protected]

Centinaia di migliaia di euro per crackare i cellulari dei profughi

Una ricerca per il podcast netzpolitik.org “Impostazioni di sistema” mostra come gli stati federali spendono molti soldi per controlli sui cellulari dei rifugiati che devono lasciare il paese. Gli esperti dubitano del senso della spesa e descrivono la violazione dei diritti fondamentali come “pura molestia”.

@eticadigitale

https://netzpolitik.org/2024/abschiebungen-hunderttausende-euro-um-handys-von-gefluechteten-zu-knacken/?via=nl

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submitted 1 week ago* (last edited 1 week ago) by [email protected] to c/[email protected]

Social, smartphone e i danni sui ragazzi: si sta finalmente aprendo il dibattito tra colpevolisti e innocentisti

Questa breve rassegna dell'attuale dibattito sui danni della tecnologia sui ragazzi verrà pubblicata sulla comunità Lemmy di @eticadigitale

IL WHISTLEBLOWING

Fino pochi mesi fa, il dibattito inerente gli effetti dello smartphone sulla salute mentale dei ragazzi rimaneva piuttosto sonnolento.

Ogni tanto poteva giungere notizia di qualche dipendente GAFAM che denunciava il proprio datore di lavoro di ignorare i segnali allarmanti (ultimo è il caso della psicologa danese Lotte Rubæk) che provenivano dall'utenza più giovane, ma in generale le accuse contro la tecnologia si rivelavano poco incisive, mentre le risposte da parte dei granti attori della tecnologia si limitavano a un no-comment, in base al principio per cui una smentita non sarebbe altro che "una notizia data due volte".

L'ALLARME LANCIATO DAL DR. VIVEK MURTY

A metà marzo tuttavia ha avuto una certa eco l'articolo di Robert Booth, corrispondente per gli affari sociali di The Guardian che ha riportato le preoccupazioni del dr. Vivek Murthy, [url=https://en.wikipedia.org/wiki/Surgeon_General_of_the_United_States]"Chirurgo generale" degli Stati Uniti, ossia capo della sanità pubblica statunitense, [/url] il quale esorta i governi a regolamentare i social dal momento che uno studio mostra che l’uso dello schermo e l’isolamento hanno causato un malessere diffuso.

"per la prima volta da quando sono stati raccolti i primi dati nel 2012, i giovani tra i 15 e i 24 anni in Nord America affermano di essere meno felici delle generazioni più anziane"

Murthy ha lanciato un avvertimento formale a tutti gli Stati Uniti sul fatto che i social media presentano “un profondo rischio di danno” per la salute mentale e il benessere di bambini e adolescenti, in base a un principio di cautela.

“Non abbiamo ancora prove sufficienti per determinare se i social media siano sufficientemente sicuri” da poter essere utilizzati

MALESSERE GIOVANILE: UN PROBLEMA PER LA DEMOCRAZIA?

Pochi giorni dopo, Vanessa "Van" Badham, drammaturga, scrittrice e attivista australiana sempre sul Guardian ha messo in guardia genitori, insegnanti e autorità sull'impatto che questa infelicità potrebbe avere sugli equilibri democratici.

LA GENERAZIONE ANSIOSA: COME IL GRANDE RICABLAGGIO DELL'INFANZIA STA CAUSANDO UN'EPIDEMIA DI MALATTIE MENTALI

Il culmine di questa serie di accuse contro la tecnologia ha però coinciso con la pubblicazione dell'ultimo libro di Jonathan Haidt, The Anxious Generation: How the Great Rewiring of Childhood Is Causing an Epidemic of Mental Illness, che costituisce un vero e proprio atto d'accusa sul collasso della salute mentale dei giovani e allo stesso tempo una proposta per mitigare gli effetti della tecnologia invasiva e reimpostare un'infanzia più sana e più libera.

LA RECENSIONE DI NATURE

A questo punto si è scatenato il confronto critico verso le conclusioni di questi studi colpevolisti.

Ad aprire le danze è stata la rivista Nature che, a firma della dott.ssa Candice L. Odgers, professoressa di Scienze Psicologiche e Informatica per la School of Social Ecology e professoressa a contratto dell'Università della California, ha recensito il volume di Haidt accusandolo di scarsa accuratezza scientifica.
La tesi della prof.ssa Odgers è che il tempo passato davanti allo schermo non sia necessariamente responsabile dell’aumento dei livelli di depressione e ansia adolescenziale; d'altra parte la crescente isteria collettiva su questi argomenti potrebbe distrarre l'opinione pubblica e la scienza dall’affrontare le vere cause.

In sostanza:

  1. Haidt non avrebbe portato prove di causalità tra esposizione alla tecnologia e depressione
  2. la vera causa sarebbe, soprattutto rispetto all'area statunitense, "la discriminazione strutturale e il razzismo, il sessismo e l'abuso sessuale, l’epidemia di oppioidi, le difficoltà economiche e i problemi sociali"

Il "grande ricablaggio" sarebbe dunque un argomento fantoccio e questa tesi tranquillizzante è stata ripresa da diversi giornalisti in tutto il mondo per "riequilibrare" le prese di posizione recenti con una opportuna dose di innocentismo.

LA RISPOSTA DELL'AUTORE

Haidt ha risposto rapidamente sul blog di psicologia After Babel confutando le due obiezioni sollevate dalla prof.ssa Odgers, attraverso la rappresentazione di diversi dati a suffragio delle proprie argomentazioni e, d'altra parte, affermando che l'aumento di questo malessere non può essere dovuto alle cause alternative suggerite su Nature in quanto, pur impattando sul benessere dei ragazzi, erano preesistenti alla brusca accelerazione del fenomeno.

LA REALTÀ POLITICA E GIUDIZIARIA ENTRANO IN GIOCO

Contemporaneamente al botta e risposta tra i due studiosi, ecco che la cronaca politica e giudiziaria entra a gamba tesa sui dibattiti.
Dopo Utah, Arkansas, Louisiana, Ohio e Texas (e dopo la clamorosa causa intentata da New York ai colossi di Internet) e contemporaneamente alle iniziative di ROn de Santis in Florida, anche l'amministrazione cittadina di New York infatti vuole fare causa ai giganti dei social media, sostenendo che le loro pratiche commerciali possono avere un impatto nocivo sulla salute mentale dei giovani!
L'articolo di Angelo Alù su Agenda Digitale presenta un riepilogo interessante di tutta la vicenda, dalle accuse ai social media, alle iniziative di supporto intraprese dall'amministrazione cittadina e rimanda alla ingente documentazione presente nell'atto ufficiale presentato in tribunale dalla municipalità.

CONTRIBUTI INNOCENTISTI SU VALIGIA BLU

L'ultimo articolo degno di menzione, su un piano di totale innocentismo, è l'articolo comparso su Valigia Blu a firma di Tiziana Metitieri, psicologa che coordina le attività dell'ambulatorio di neuropsicologia clinica dell'ospedale pediatrico Meyer e che si è sempre opposta all'approccio proibizionista e cautelativo verso l'utilizzo della tecnologia da parte dei bambini.
Nel suo ultimo articolo, afferma sulla scorta degli studi citati che

“In tutti i paesi e per tutti i dati demografici, le persone che avevano accesso a Internet, accesso a uno smartphone o che utilizzavano attivamente Internet riportavano maggiori livelli di soddisfazione di vita, esperienze positive, senso di scopo e benessere fisico, comunitario e sociale, e livelli più bassi di esperienze negative”

CONCLUSIONI

Questo confronto tra orientamenti diversio e a volte diametralmente opposti può disorientare la pubblica opinione, ricordando molto il confronto che si è avuto per decenni sul fumo, un dibattito che ha visto la capacità del potere economico di "sopire troncare ... troncare sopire" la verità scientifica.

Siamo decisamente convinti che il combinato di smartphone e social network costituisca un pericolo esistenziale per il futuro dei ragazzi, ma siamo anche certi che il dibattito che si è avuto fino a un anno fa non abbia ancora raggiunto la giusta maturità.

In questo senso è importantissimo che le parti avverse si confrontino presentando dati ed evidenze scientifiche sempre più convincenti.

Per quello che ci riguarda, crediamo anche che l'accesso alla tecnologia e ai social sia una grandissima opportunità per i ragazzi, ma che questo accesso debba essere mediato non tanto da limitazioni di carattere infrastrutturale (sistemi di controllo parentale, hardware limitato) ma dall'unica componente in grado di trasformare le informazioni in conoscenza, ossia la cultura. Nello specifico la cultura digitale che con saggezza e accortezza può essere trasmessa ai bambini fin dalla più tenera età, attraverso il ruolo fondamentale dei genitori in primo luogo e in seconda battuta della scuola.

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submitted 2 weeks ago by [email protected] to c/[email protected]

Nuovi studi smentiscono il panico generalizzato sull’uso di Internet e dello smartphone

@eticadigitale

È vero che se usiamo Internet stiamo male? Cosa sappiamo di come i social media sono usati dagli adolescenti? Quanto fa male Internet? Per saperlo bisogna focalizzare gli studi sull'individuo che utilizza i social piuttosto che sul tempo trascorso sui social

https://www.valigiablu.it/internet-social-studi-psicologia-allarmismo/

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submitted 2 weeks ago* (last edited 2 weeks ago) by [email protected] to c/[email protected]

Il nuovo Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea è una bestia complessa e dalle molte gambe, ma alla base è un regolamento che mira a rendere più facile per il pubblico controllare la tecnologia che usa e su cui fa affidamento.

Una regola del DMA obbliga le potenti aziende tecnologiche "gatekeeper" ad autorizzare gli app store di terze parti. Ciò significa che l'utente, proprietario di un dispositivo, può decidere a chi affidare il software che gli viene fornito.

Un'altra regola impone ai gatekeeper tecnologici di offrire gateway interoperabili a cui possano collegarsi altre piattaforme, in modo che possiate smettere di usare un client di chat, passare a uno concorrente e continuare a connettervi con le persone che avete lasciato (misure simili potrebbero arrivare in futuro anche per i social media).

C'è una regola che vieta il "self-preferencing". Questo è il caso in cui le piattaforme spingono i loro prodotti interni, spesso inferiori, e nascondono i prodotti superiori realizzati dai loro rivali.

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submitted 2 weeks ago by [email protected] to c/[email protected]

Mamma li turchi, anzi li cinesi? No. Il podcast di Walter Vannini aka @dataKnightmare sul bando di TikTok

#TikTok fa le stesse cose che fanno tutti i social made in USA, ed è soggetta allo stesso livello di controllo statale. La minaccia di TikTok è solo al monopolio USA sui social.

@eticadigitale

https://www.spreaker.com/episode/dk-8x25-la-minaccia-di-tiktok--60028637

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Google ha cancellato accidentalmente l'account di un fondo pensione da 125 miliardi di dollari

Per un'intera settimana, più di mezzo milione di membri del fondo UniSuper sono rimasti senza accesso ai propri conti pensionistici dopo che un "errore di configurazione" di Google

@eticadigitale

https://qz.com/google-cloud-pension-fund-unisuper-1851472990

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submitted 2 weeks ago by [email protected] to c/[email protected]

Digital Markets Act: Booking è il settimo gatekeeper

La Commissione europea ha annunciato che Booking è un gatekeeper, quindi deve rispettare gli obblighi e i divieti del Digital Markets Act (DMA). Si salvano invece X Ads e TikTok Ads. Per quanto riguarda invece la designazione di X è stata avviata un’indagine di mercato per esaminare la contestazione dell’azienda di Elon Musk.

@eticadigitale

https://www.punto-informatico.it/digital-markets-act-booking-settimo-gatekeeper/

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...purché il dolore faccia soldi

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submitted 3 weeks ago by [email protected] to c/[email protected]

Può un videogioco insegnare ai bambini sotto assedio a leggere la propria lingua? Raccontare la cultura del paese in cui emigrano? Insegnare ingegneria aerospaziale e astronomia?

Nel 2016 il Ministero per lo Sviluppo Internazionale della Norvegia pubblicò un concorso per aiutare i bambini siriani rifugiati dalla guerra attraverso un videogioco che potessero giocare in autonomia e in sicurezza.
Di @stefanocecere, sul blog di Beppe Grillo (sì, ogni tanto ci si trova ancora qualcosa di interessante 😅)

@eticadigitale

#VideogamesWithoutBorders

beppegrillo.it/videogiochi-per…

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TikTok a rischio anche in Ue? Von der Leyens: «bando non è escluso»

“Conosciamo la sua pericolosità”, dice la presidente della Commissione Ue uscente. Social replica “timori infondati” e cita le misure prese per la sicurezza.

Noi però ci chiediamo: subito dopo passiamo a bloccare Facebook, Instagram e X? oppure, come al solito, facciamo cose solo in quanto filiale sfigata di Washington? 😂

@eticadigitale

https://www.primaonline.it/2024/04/30/407209/tiktok-a-rischio-anche-in-ue-von-der-leyen-bando-non-e-escluso/

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Le Nazioni Unite abbandonano la Big Tech nel tentativo di garantire la sicurezza: UNICC ha scelto Element per proteggere le sue comunicazioni

A seguito di un processo di selezione competitivo, il Centro internazionale di calcolo delle Nazioni Unite (UNICC) ha scelto la piattaforma di messaggistica crittografata Element con sede nel Regno Unito per proteggere tutte le comunicazioni, dalle e-mail scritte e chat alle chiamate audio, vocali e persino alle videoconferenze.

Da oltre 50 anni l'UNICC è responsabile della fornitura di sistemi tecnologici di informazione e comunicazione per tutte le organizzazioni e i programmi delle Nazioni Unite. Il passaggio a Element indica che una migliore privacy, sicurezza e flessibilità sono sempre più importanti per le organizzazioni che gestiscono dati sensibili.

@eticadigitale

techradar.com/pro/the-united-n…

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cross-posted from: https://feddit.it/post/7172604

Concentrarsi sui rischi economici dell'IA non significa semplicemente prevenire il "monopolio"... [ma] anche garantire che il valore dell'IA sia ampiamente condiviso, evitando un consolidamento prematuro. Vedremo più innovazione se gli strumenti di IA emergenti sono accessibili a tutti, in modo tale che un ecosistema disperso di nuove imprese, start-up, e strumenti di IA può sorgere.

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submitted 1 month ago by [email protected] to c/[email protected]

«Facebook ha un grave problema nel contenere i #DeepFake di truffe finanziarie che sfruttano i volti di politici italiani e giornalisti famosi.»
«Adesso è il turno di GiorgiaMeloni e di Enrico Mentana col TgLa7 il post è stato già segnalato alle autorità competenti»

Il post di @alexorlowski mostra questi video che passano come messaggi sponsorizzati (il che configura Facebook come non semplicemente una vittima, ma come un complice della truffa...)

@eticadigitale

https://twitter.com/alex_orlowski/status/1780007107275702705

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submitted 1 month ago by [email protected] to c/[email protected]

Chatcontrol: i ministri dell'Unione Europea non vogliono la scansione indiscriminata dei messaggi. Ma solo per sé stessi e per i loro amici!

Secondo l'ultima bozza della controversa proposta di regolamento UE sugli abusi sessuali sui minori, trapelata dalla testata giornalistica francese Contexte.com, i ministri degli Interni dell'UE vogliono esentarsi dal controllo della chat e dalla scansione collettiva dei messaggi privati

@eticadigitale

https://pirati.io/2024/04/chatcontrol-i-ministri-dellunione-europea-non-vogliono-la-scansione-indiscriminata-dei-messaggi-ma-solo-per-se-stessi-e-per-i-loro-amici/

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submitted 1 month ago by [email protected] to c/[email protected]

Capisco che qualcuno può avere un'idea ridicola. Non accetto una rivista che non veda il problema.

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Il settore pubblico svedese ha abbandonato Big Tech in nome della privacy mentre un importante fornitore di telecomunicazioni ha presentato un nuovo hub di collaborazione online sicuro

Basato su un sistema esistente sviluppato dal fornitore di servizi crittografati del Regno Unito Element , Tele2 Collaborate include funzionalità di chat crittografate, riunioni video, lavagna e condivisione di documenti

@eticadigitale
https://www.techradar.com/computing/cyber-security/swedens-public-sector-says-goodbye-to-big-tech

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Electronic Frontier Foundation relaziona sul riconoscimento facciale alla Corte dei Diritti Civili

@eff ribadisce che l'uso governativo del riconoscimento facciale va vietato e quello privato fortemente limitato perché:

  1. è inadeguato come strumento decisionale quando impatta su diritti e benefici sociali
  2. penalizza le minoranze e le persone più disagiate
  3. minaccia la privacy
  4. scoraggia la libertà d'espressione
  5. minaccia la data protection

@eticadigitale

https://www.eff.org/deeplinks/2024/04/eff-submits-comments-frt-commission-civil-rights

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La camera dei rappresentanti USA ha votato per estendere la durata e ampliare l'azione della legge 702 sullo spionaggio di massa

Il provvedimento è passato senza un emendamento che avrebbe richiesto all'FBI di ottenere un mandato per accedere alle informazioni degli americani

@eticadigitale

https://www.wired.com/story/house-section-702-vote/

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Come sfuggire al “Merdocene” e costruire un Internet migliore. Domenica 21 aprile h. 18.30-19.30 c'è @pluralistic a Torino

Aula Magna "Giovanni Agnelli"
Politecnico di Torino

Corso Duca degli Abruzzi 24,
Torino

https://www.biennaletecnologia.it/evento/come-sfuggire-al-merdocene-e-costruire-un-internet-migliore/

@eticadigitale

Il rapido, precipitoso declino dei servizi digitali dai quali dipendiamo non è un fatto casuale, ma il risultato di precise scelte politiche.

(segue)

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Etica Digitale (Feddit)

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Etica Digitale è un gruppo volontario indipendente attivismo con l’intento di riportare la persona e i diritti al centro del dibattito tecnologico.

Se fatto nel rispetto del regolamento, ogni contributo è benvenuto!

Regolamento:

  1. Rispetto e cordialità sempre
  2. Niente troll
  3. Niente pubblicità
  4. Evitare di andare fuori tema nelle discussioni
  5. Evitare discorsi con sfondi politici o propagandistici che non siano strettamente correlati agli argomenti trattati
  6. No attività illegali
  7. Non importunare le e gli utenti in privato.

Alcune informazioni utili:
🔹 Sito: eticadigitale.org
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